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OTTO GIORNI NEL CUORE DELL'EUROPA - I^ TAPPA COMO - COLMAR

  • Writer: Luigi Perissinotto
    Luigi Perissinotto
  • Oct 11, 2023
  • 5 min read

Updated: Sep 16, 2024

29 settembre - 7 ottobre 23


11 ottobre 2023

Premessa: È Flavio, nostro figlio, l'iniziatore di questa avventura. È lui che ha bisogno di un passaggio, con masserizie al seguito, dal Lussemburgo a Leiden in Olanda. Noi siamo ben lieti di aiutarlo. Organizzare il viaggetto fuori porta è una bazzecola: scambio due parole con Marzia, faccio tre prenotazioni online e combino con Filippo l'uso della sua auto perché la mia è "leggermente" scassata. Preparo anche un itinerario con alcune deviazioni e venerdì 29 settembre all'ora di pranzo siamo pronti per raggiungere il magnanimo figliolo in Lussemburgo, a Esch-sur-Alzette.


I tappa - da Como a Colmar


È sempre un piacere arrivare a Como. Il lago è scuro ed i monti incombenti e le strade tortuose, ma la bellezza è incomparabile, anche grazie a questi elementi. Ci fermiamo per trascorrere la prima notte a Cernobbio, amena località sulla sponda occidentale del lago a poca distanza da Como.


La serata è stupenda, tiepida e leggera e sappiamo che una luna pienissima, prima o poi, da dietro i monti farà la sua apparizione. Per esserne degni spettatori approfittiamo del soave tramonto per una passeggiata e una breve, inevitabile, traversata in motonave fino a Como.

Rientriamo a Cernobbio quando la luna alta nel cielo ha spento le stelle con il suo rilucente bagliore e, solcando acque profonde, tra piccole onde altrettanto rilucenti, per la prima volta oggi, non accusiamo alcuna necessità né altri bisogni. Abbiamo tutto, e il nostro viaggio sembra essere iniziato per non finire. Il palcoscenico è perfetto e la scenografia pure, le luci delle abitazioni alte sui monti e i riflessi di quelle basse dei borghi sulle placide acque, completano la raffigurazione di un quadro straordinario. Anche la nottata è leggera e la mente e gli occhi, dopo le oscurità dalla luna svelate, sono già pervasi dai colori e dalle suggestioni di una Colmar solo rappresentata e ancora non goduta.


Il mattino è azzurro sul lago, rosa pallido sopra la città e viola scuro sui monti della Svizzera.


Per arrivare da Como a Colmar, in Francia, è necessario attraversare il territorio svizzero e trapassare quell'indaco violento del cielo. Decidiamo di farlo velocemente, senza mai fermarsi, nemmeno per un caffè. Mi guida (quasi un paradosso) l'esperienza di alcuni anni fa quando, appena oltre il confine della Val Venosta, per un paio di caffè e un dolcetto, i buoni amici elvetici, mi hanno sottratto mezzo stipendio. Anche a Saint Moritz, alcuni anni fa, accompagnatore alle prime armi, ho suggerito ai miei ospiti di evitare acquisti e altre baldorie finanziarie tra queste seducenti ma esose valli della Confederazione.


Il Canton Ticino, frenetico e dinamico, all'improvviso si trasforma in Svizzera con i laghi e le baite di una cartolina alpestre, fino a quando, il San Gottardo, come una lama affilata taglia e dimezza bruscamente la bucolica immagine. Alla fine del lungo tunnel, tutto sembra essere controverso e senz'altro inatteso. Il cielo, prima limpido ed azzurro ora è grigio e piovigginoso, la valle è cupa, oscurata da un cielo opprimente e nebbioso, il traffico è improvvisamente caotico e la coda di auto verso l'Italia sembra non aver fine. I cantieri stradali si intersecano in entrambi le direzioni ed il traffico sembra quello di una Venezia-Trieste del lunedì.


Ad occhi semichiusi (vigili solo per la guida) consumiamo inappetenti tutto il territorio svizzero senza soste e senza godimento.

Alla fine, non molto lontano dalla frontiera svizzera, nell'Alsazia francese, preannunciata da una Statua della Libertà in formato ridotto, come un folgorante Eden di concreta e percepibile bellezza, arriva Colmar.

La prima impressione è comunque distorta e controversa: non può essere reale! Questa città, queste case e questi palazzi, questi colori, le strade acciottolate, le viuzze infiorate, i tetti assurdamente inclinati e queste chiese gotiche e questi irreali silenzi di una folla meravigliata... sono reali? Cosa sarà mai passato per la testa agli antenati gallo-alsaziani per costruire, colorare, abbinare, inserire, accostare le loro abitazioni in questa maniera tanto scenografica e tanto surreale? Sembra un paese onirico, come una fiaba raccontata da una mamma ad un figlio curioso ma assonnato.


In realtà, per gli storici e per i tecnici queste case, che per noi sono il disegno di un bambino per la dimora degli elfi o delle fate, sono tradizionali edifici a graticcio di epoca medievale tipici di questa terra, l'Alsazia, confinante con la Germania e a ridosso del fiume Reno.

Passeggiare per Colmar è una esperienza straniante, pervasa di colori e di suggestioni fuorimoda; i palazzi sono case e le case sembrano casette e le più piccole sono per le bambole. I fiori aggiungono colore al colore sgargiante delle abitazioni e le guglie bianche delle chiese sono incongruenti sopra i tetti grigi e spioventi.

Anche il silenzio della cittadina è inaspettato. La zona pedonale è estesa, i mezzi pubblici sono elettrici, le motociclette e gli scooter sono interdetti e la folla sembra sussurrare piuttosto che vociare.


La magia si fa sempre più intensa e la scoperta di angoli nascosti e scorci pittoreschi e vedute laterali, rende astratta la realtà. Alcuni posti sono affollati (il lungo fiume di "petite Venise") in altri, per noi i più belli, è possibile ascoltare il canto degli uccellini e il venticello insinuarsi tra gli spigoli delle case.

Abbiamo il tempo e soprattutto la curiosità di esplorare anche i dintorni di Colmar. Sono sufficienti cinque minuti per ritrovarci immersi nella stupenda, quieta e romantica campagna dell'Alsazia. Decidiamo di visitare un piccolo borgo, riportato nelle carte turistiche, anch'esso noto per le case a graticcio. Eguisheim, isolata ed immersa nei vigneti di Gewurztraminer non ha nulla da invidiare a Colmar. Anzi, per noi, che amiamo i piccoli villaggi rurali e l'atmosfera che solo in queste piccole realtà si percepisce, è come aver trovato un tesoro nascosto.


È in corso una festa popolare a base di vino dolce novello e Pretzel, la gente balla beve e le musiche sono tipicamente germaniche, quasi tirolesi. In mezzo a questa baldoria vi sono anche elementi di assoluta pace e serenità e notiamo, sulla cuspide della facciata della chiesa e sulla sommità della torre campanaria, e sul tetto di molte case, nidi di cicogna che sembrano enormi ceste di vimini intrecciate. L'emblema del paese è in effetti una cicogna. Usciamo dalla piazza gremita per inoltrarci lungo stradine strette e tortuose con le casette, un tempo povere, dei contadini. In una di esse è in corso la pigiatura dell'uva e un vigoroso donnone, in una lingua sconosciuta, mi invita in cantina. Non capisco assolutamente nulla, il buio è un muro invalicabile, gli odori sono penetranti e solo il tintinnio di bicchieri un po' mi rassicura. Esco con una bottiglia di vino bianco dal nome impronunciabile.


Rientriamo a Colmar e ci fermiamo in una "brasserie" per scoprire che qui, anche la birra è inusuale, di un colore rosso vermiglio particolare, il profumo è di ciliegia e il sapore è di gradevole indefinita freschezza. Il mio francese non mi consente di approfondire le caratteristiche della bevanda quindi decido di replicare e di aspettare il tramonto e le luci della sera.


Marzia è parca di parole, incantata ed emozionalmente inspirata tanto che le sue foto, con lo smartphone, sono nettamente più belle delle mie. Io cerco un posto dove cenare. I locali sono numerosi e poco affollati, ma i menù sono solo in francese e tedesco e ho difficoltà a farmi capire in inglese. Alla fine, a mia insaputa, scelgo la "choucroute" un piatto "leggero" a base di carne di maiale, lardo e crauti. L'influenza della vicina Germania si fa sentire anche e soprattutto nello stomaco. Marzia opta per una molto più tranquilla insalatona rovinata dalla panna acida.


Le luci della sera, il tramonto rosa e viola e poi rosso e infine solo di stelle, compiono l'ultima magia prima della pungente notte Alsaziana.


Colmar





Colmar



Eguisheim

Eguisheim

Colmar petite Venis

Eguisheim

Eguisheim festa del vino

Eguisheim

Eguisheim



Colmar petite Venise

Colmar

Colmar


Colmar

Colmar

Colmar

Colmar
Colmar



Colmar
Eguisheim

Comar
Colmar


11 Comments


Guest
Jan 19, 2024

Mi piace sempre tanto come scrivi!!

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Luigi Perissinotto
Luigi Perissinotto
Jan 30, 2024
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Grazie ... ma non so chi sei. Vi prego mettere sempre il vostro nome o altri riferimenti in modo da poter condividere meglio queste storie. Ciao

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Guest
Oct 28, 2023

Bello...

Ciao

Fabio B

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Luigi Perissinotto
Luigi Perissinotto
Oct 28, 2023
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Grazie Fabio. Sempre il migliore

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baitasilvia95
Oct 17, 2023

"Abbiamo tutto, e il nostro viaggio sembra essere iniziato per non finire." Sarò sentimentale ma mi sembra veramente bella vi rappresenta. Baci, Silvia

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Guest
Oct 15, 2023

Bellissimo Gigi!

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Guest
Oct 13, 2023

Foto molto belle, sembrano paesaggi da favola,e tu racconti molto bene

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Guest
Oct 13, 2023
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Grazie. l'Alsazia è una favola. Tra un po' esco con la seconda tappa. A presto. Gugi

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