REDWOOD AND NATIONAL STATE PARK
- Luigi Perissinotto

- Jun 3, 2023
- 2 min read
03 Giugno 2023
Siamo in California e potremmo essere in Canada o in Oregon o in Alaska o in Idaho. Le selve, le foreste e i boschi impenetrabili ed imponenti del Nord America sovrastano la mia percezione di natura rigogliosa e lussureggiante. E non so valutare le opere divine. Abbiamo viaggiato per centinaia di miglia in mezzo a boschi di cedro, pino e adesso di redwood o sequoia. Ora, qui nella California del nord, le sequoie creano, formano, coprono e sono il paesaggio!
Il parco nazionale Redwood è immenso (e non è più una singolarità) e le sequoie altrettanto e forse di più. Io non vedo le migliaia o i milioni di sequoie, ma un unico maestoso essere vivente. Un solo solenne straordinario essere vivente! Un'unica forma di vita, la più grande e probabilmente anche la più negletta, ma che occupa oltre l'ottanta per cento del nostro pianeta. Non riesco ancora una volta ad esprimere tutta la mia sorpresa, il mio sicuro e manifesto turbamento, al cospetto di questi giganti.
Entriamo nel fitto del bosco lungo la Giant Highway e la luce che filtra dall'alto crea uno strano e magico riverbero con lame di pulviscolo dorato che tagliano l'oscurità. Da un momento all'altro mi aspetto di veder comparire un animale preistorico, un tirannosauro tra le alte e rossicce colonne e tra le piramidali chiome di questo Jurassic Park. Ho quindi toccato i tronchi, annusato la corteccia, ascoltato il suono di questi esseri viventi ed ho infine parlato con loro e li ho ascoltati rispondere silenziosi ed autorevoli.
Siamo nel cuore del Pacific Northwest, i minuscoli paesi che incontriamo sono composti da piccole casupole in legno cadenti, sembrano abbandonati ma ci sono segni di vita: la solita auto scassata, la solita auto abbandonata e la solita auto con il cassone per il carico (pickup). In uno di questi accampamenti in mezzo alle sequoie ci fermiamo per un caffè, ma Ricardo fa una colazione americana con uova, salsiccia patate e salse varie. Non fanno dolcetti o torte per me, in compenso la tazza di caffè viene riempita ad ogni passaggio di cameriera. Al terzo giro di caffè esco per evitare il definitivo dilavamento delle mie papille gustative.
Proseguiamo ancora sulla 101 dove prendiamo, come sempre, la direzione verso il sud (South dicono le indicazioni), Mexico, chile e aguhero (peperoncino e buchi) dice Ricardo. Attraversiamo ancora boschi e boschi e boschi di sequoie, la strada a tratti diventa ad una sola corsia fino a perdersi tra capanne di uomini barbuti dove ogni tanto, dicono, si fa vedere il Sasquatch o Bigfoot. In uno di questi angoli facciamo una breve sosta tecnica nella speranza di vederlo in mezzo alle felci. Ascoltiamo la foresta e finiamo per crederci.





























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