UN MESE DOPO
- Luigi Perissinotto

- Jun 23, 2023
- 3 min read
24 Giugno 2023
Ho letto buoni libri di viaggio. Da Kerouac a Rumiz, e secondo me anche Steinbeck.
Ho visto buoni film di viaggio. Da Easy rider a Into the wild, e secondo me anche Thelma & Louise.
Mi sono immedesimato e divertito, ma soprattutto ne sono stato sedotto e influenzato. Però, altra cosa è esserci dentro! Utilizzo impropriamente il titolo del grande libro di John Fante: "Chiedi alla polvere". In questo mio viaggio la polvere è stata una buona compagna. Per me quasi la metafora di questa avventura. Assieme alla polvere, anche altre suggestioni: i cieli, i deserti e le strade. Vorrei che tutti questi elementi, come ha fatto J. Fante, si mescolassero per fare emergere ciò che veramente conta: la passione, il carattere umano con tutti i suoi difetti e con i tanti pregi. Il viaggio è nella polvere ed è nelle persone. Chiedi alle persone. Grazie alle persone con le quali ho scambiato poche parole, in pessimo inglese o in un inesistente spagnolo, ho visto la terra confondersi con la polvere, gli uomini con le esperienze. In questo modo il viaggio si è svelato e ho potuto ammirare anche il banale. Che banale non è. Le isole non isole in British Columbia, il grande Pacifico in Oregon, il deserto indiano in California, le pietre dello Utah, i canyon dell'Arizona, le piste del New Mexico, le fattorie del Texas e le barriere del Mexico. Non sono in grado di ricordare ogni singolo momento, non sono una macchina, ma il fiume delle immagini e delle emozioni è maestoso e scorre dentro di me. Il sentiero che ho percorso per oltre settemila chilometri non è ancora finito e continuerà per sempre. Forse un giorno partirò lungo altri rettifili o verso parabole e tornanti o forse non mi muoverò affatto. Ma sarò sempre in viaggio. Precederò i miei sogni e seguirò le rotte della fantasia e quando sarò in grado proseguirò il mio cammino. La curiosità, anche nelle cose a prima vista insignificanti, è un motore importante che mi consente di trovare godimento ovunque. Quando incontro la piacevolezza è gioia, quando mi sovrasta la bellezza è perdizione. In questo viaggio non è stato difficile incontrare la bellezza e non è stato facile tradurla con le parole. Senz'altro gli occhi e il cuore sono più efficaci. Henry James (scrittore di fine ottocento) diceva che "scrivere a Venezia è difficile perché il mondo non ha bisogno di ulteriore bellezza. Lo stesso vale per Firenze, certe volte la sua bellezza è insostenibile. Ti senti schiacciato dalla bellezza». Non è la stessa cosa, ma ai miei occhi la potenza della natura ha lo stesso effetto di una scorcio su Piazza del Campo a Siena o di un quadro del Canaletto. Abbiamo, con fatica, conservato queste opere d'arte, ma stiamo distruggendo il "paesaggio" che le ha concepite. Rincorriamo effimere gioie e chiudiamo gli occhi dinanzi ai malanni della terra ed alle tante sofferenze degli uomini. Sono convinto e lo ripeto spesso che il futuro non è bianco né rosso, né a sinistra né a destra, il futuro è nell'aria, nell'acqua e nel sole. Nel corso di questo viaggio ho anche visto incuria e devastazione, povertà miseria e solitudine. In in certo modo anche questo è ciò che volevo o pensavo di vedere. La complessità del viaggio è capire. La bellezza del viaggio è travisare.






















Wow...
Grazie
Il Bozzy
Belle foto... Bravo
Fabio B