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SENTIERO DEGLI DEI - 2021

  • Writer: Luigi Perissinotto
    Luigi Perissinotto
  • Jul 28, 2023
  • 4 min read

Updated: Sep 16, 2024

19-23 settembre 21


28 luglio 2023

Volare sopra la Costiera Sorrentina Amalfitana credo non abbia prezzo (si fa per dire) e non abbia eguali. A bordo di un aerostato o di un elicottero, magari con un aliante, oppure utilizzando un drone. O meglio ancora (nuovamente si fa per dire), come ho fatto io, osservando una planimetria cartacea e le innumerevoli proiezioni di Google Maps. Poi, tra mappe ricche di insenature, golfi rade e profili, seguire il percorso molte volte immaginato, mai cercato tanto meno esplorato.


È stata una immersione profonda, una ubriacatura totale in un labirinto paesaggistico senza via d'uscita, senza perimetro e senza la possibilità di trovare risposte alle mie curiosità. Era mia intenzione capire o svelare questo ginepraio che dal cielo e dal mare, aggirando i monti e le sue strade, sembra un incredibile tormento di un folle pittore o di un architetto altrettanto irrazionale. Devo alla fine confessare che, nonostante le dettagliate cartine e le straordinarie rappresentazioni, non ci ho capito niente! Anzi ho capito, una volta di più, quanto complicata, lussureggiante, splendida, impressionante ed inspiegabile sia la morfologia di questa penisola a picco sul mar Tirreno.


Le montagne sono vere ardue montagne, le scogliere sono alte frastagliate e strapiombanti, il mare è profondo e gli scogli i faraglioni e le isole lontane, che affiorano nel blu intenso, quasi inaccessibili. Poi, solo per magnificare, ci sono borghi, chiese, piazze, porticcioli, abitazioni sparse, strade e sentieri e la vita intensa, vivace e colorata di gente sorprendente. Ma ancora ho difficoltà a capire tutta questa preziosa abbondanza. Non ho capito come sia stato possibile espugnare queste montagne alte sul mar Tirreno, come sia stato possibile costeggiare queste scogliere ancor più verticali sul mare e come sia sta stato possibile costruire qualcosa su queste rocce strappate al mare e contese al cielo! Non è altro che uno sperone roccioso proteso su due golfi (Napoli e Salerno), ma da Castellammare di Stabia fino a Sorrento e da Sorrento fino a Vietri sul Mare e quindi, tra i monti Lattari, fino a Gragnano è un susseguirsi di spettacolari apparizioni molto terrestri e nello stesso tempo assai paradisiache.


Senza risposte, senza verità ma conservando la mia curiosità ho raccolto le mie sensazioni ho conservato i miei sogni e ho indossato le mie scarpe più grosse. Per capire. I colori ad esempio. Troppi e molti di sconosciuti, mai visti e mai immaginati. Il giallo più giallo dei limoni, il blu del mare e l'altro blu del cielo, il bianco spumoso della risacca, il rosso di un ortaggio piccante. E quando ti rendi conto che quel doppio blu, quel bianco spumoso o quel rosso piccante non sono colori normali ma celestiali sei già in paradiso. Troppi odori ad esempio e tutti mai sparsi tanto inopinatamente. Salsedine e zagare, pesce sotto sale ed olio di frantoio, odore di tiepido e profumo di vento e fragranza di mare e mille percezioni di aromi mediterranei. Un Eden olfattivo che inebria e non satura mai.


Troppi occhi per vedere ad esempio. Occhi lanciati di sbieco sotto una rupe o rettilinei lungo un sentiero, altri a guardare un cielo più grande del mare, altri ancora ad osservare quello che sfugge, gli ultimi occhi solo per vedere e solo per guardare. Occhi di riserva che cadono profondi negli anfratti altri ancora tra le ali di uccelli e a rincorrere riflessi di guizzi di pesce. Tutti gli altri occhi insieme per sognare. Scarpe grosse per camminare. Le strade sulla scogliera sono fatte di gradini e scolpite sui sassi. Salgono verso l'azzurro del firmamento e scendono verso il blu del mare. Attraversano pietraie e prati di euforbia e brughiere di fiori e giardini rigogliosi. Oltrepassano rupi e balze e fantastici orridi. Raggiungono ogni insenatura, ogni sommità e quando l'orizzonte si apre verso il mare, verso il profilo dei monti o verso il filo del frastagliato litorale, sembra sia impossibile continuare il cammino. Non per le difficoltà del percorso ma per il sovraccarico di emozioni che bloccano gli arti oltre allo sguardo. Non sai più cosa fare. Camminare, proseguire, salire o scendere? O semplicemente stare!


Rimanere per muoversi è lo stato ideale nei momenti in cui la sindrome di Stendhal ti assale. "Malattia" che si manifesta, indiscutibilmente, davanti ad un paesaggio come al cospetto di un'opera d'arte e, nel mio caso, senza avvertire diversità alcuna tra l'una e l'altra forma d'ingegno umano o divino. Il vento raccoglie i miei pensieri e le mie emozioni e le confonde con quelle delle altre persone che mi accompagnano o che incontro lungo il cammino. È un'estasi totale e totalitaria dentro il regno degli dei.


Il vento ci spinge lungo i bordi affilati della montagna, lungo i crinali delle praterie di erica e corbezzolo, a fiancheggiare gli antichi terrazzamenti per poi, in prossimità di vecchie casupole, entrare in grandi limoneti e in stradine tra pergolati e siepi. In alto e in basso fino in fondo al mare le bianche abitazioni come greggi nel presepe. Minuscoli agglomerati nascosti tra il verde dei lecci, villaggi e borghi prossimi al mare, alcuni nascosti tra balze e pareti scoscese altri in un anfiteatro a strapiombo sulle acque color smeraldo sono il completamento operato dall'uomo in questo regno divino.


Sono pochi i casi in cui la mano dell'uomo ha migliorato un contesto paesaggistico e naturale, questo posto ne è un esempio speciale. A questi uomini sono stati dati pennelli e colori per dipingere il paradiso ed entrarci. Il sentiero scende e risale per poi scendere ancora, alcune volte scompare per poi ricomparire e perdersi lontano oltre una balza su due azzurri confini. Uno solcato da scie di lontani natanti l'altro da nubi altrettanto remote. Ad ogni slargo si propaga anche l'anima e la cordigliera vicina si allontana e si perde verso l'orizzonte come una coda di drago. Nello stesso momento mi sento e mi vedo in entrambi le estremità di questa immensa coda frastornato da tanta bellezza.


Il mio gruppo, il gruppo di Margherita è bello e gioioso; io osservo queste persone e penso sia il posto giusto per loro. Un luogo vicino al paradiso, un luogo giusto! Faccio alcune foto per ricordare, ma molte immagini e le mille sensazioni interiori non possono essere trasferite. La prima ad Agerola. Alta tra i monti verdeggianti davanti al nome del magico percorso impresso sulla roccia, l'ultima un rustico chiosco sopra Positano. In mezzo, sopra sotto, oltre le strade oltre le vie, lungo i sogni, il Sentiero degli Dei.


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2 Comments


Guest
Jul 29, 2023

bellissima descrizione.. molto poetica e quasi leopardiana nella descrizione dei dettagli. Non avendolo fatto lho immaginato. Magari un giorno....

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Guest
Sep 16, 2023
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Grazie per il gentile commento. Spero tu riesca un giorno camminare sopra questo mare e sopra queste terre suggestive. Gigi

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